Perchè “LiberInsieme a sei zampe”

LiberInsieme a sei zampe” di Barbara Corrai nasce dalla volontà di diffondere la visione dell’approccio cognitivo-zooantropologico (CZ) nel rapporto uomo-cane, ed esprime in 5 parole quello che credo debba essere il fine ultimo dell’intervento pedagogico come educatore cinofilo: essere entrambi Liberi di poter esprimere se stessi, con competenza, condividendo e valorizzando la propria diversità di specie, sulla base di una conoscenza e fiducia reciproca, vivendo così veramente Insieme con il proprio cane, in uno scenario che vede la relazione come mezzo e fine del percorso educativo.

Educare per essere Liberi

Educare significa sviluppare tutto il potenziale del cane, ovvero il suo insieme di qualità e facoltà mentali, sociali, emozionali e comportamentali.

Attraverso la relazione, l’empatia, la fiducia possiamo aiutare il nostro amico ad esprimere tutto il suo potenziale ed a scegliere tra le diverse alternative quella più adeguata alla situazione in cui si trova. Si cerca così di fornire al cane i giusti strumenti per essere più autonomo e piacevolmente integrato nel nostro contesto. In questa visione il cane diventa più consapevole e competente, quindi più libero!

D’altro canto essere liberi significa inserire il cane in un contesto familiare e relazionale che valorizzi la differenza di specie, che faccia della diversità un valore, così da permettere al cane di poter esprimere se stesso.

Uscire dalla visione del cane come oggetto, come bambino, come partner, come surrogato di bisogni umani da colmare, permette di valorizzare ed accettare il “cane” nella sua autenticità; senza proiezioni o aspettative si crea una relazione con il cane in cui la diversità di fondo arricchisce entrambi, soprattutto la nostra relazione con lui. Uomini e cani sono diversi, non riconoscere questo non solo banalizza l’universo cognitivo del cane, ma ci fa anche perdere l’occasione di poter arricchire il nostro mondo di nuovi e diversi punti di vista. Da scaltri metropolitani potremmo ritrovarci e fare lunghe passeggiate nel silenzio dei boschi; da frenetici programmatori potremmo iniziare a gustare la bellezza del qui ed ora, e di vivere il momento con tutti noi stessi; e parlando con altre persone potremmo mano mano iniziare sempre più a prestare attenzione alla comunicazione non verbale del nostro interlocutore. Così come spesso accade dall’incontro con la diversità, capiamo meglio noi stessi e l’altro, e ne usciamo arricchiti entrambi!

Gli umani ed i cani hanno delle cure parentali molto simili, per cui la dimensione epimeletica (di prendersi cura dell’altro) costituisce una base comune molto forte; d’altronde anche l’organizzazione sociale ci accomuna ed ha permesso nel tempo una forte collaborazione tra le due specie. Questo non dovrebbe comunque condurci a pensare al cane immedesimandoci, o proiettando il nostro modo di essere e le proprie aspettative su di lui. La sua diversità riguarda il modo in cui percepisce il mondo, il modo in cui comunica (sia all’interno del suo nucleo familiare che con l’esterno), i suoi interessi, le strategie solutive che mette in atto per risolvere una situazione di difficoltà, la capacità di percepire se stesso e gli altri nello spazio. Conoscere queste differenze e vedere il mondo anche dal suo punto di vista ci dà una grande libertà, quella di non commettere errori di interpretazione e di comunicazione, e quella di rispettare il suo modo di essere favorendo il soddisfacimento dei suoi bisogni di specie. Il nostro cane si sentirà maggiormente compreso e potrà vivere in una relazione a lui più complementare.

L’intervento pedagogico dell’educatore cinofilo con approccio CZ ha quindi l’obiettivo di dare al proprietario le nozioni per comprendere al meglio l’universo cognitivo del suo amico a 4 zampe per aumentare il benessere di entrambi, impostando la relazione su una corretta comunicazione, considerando i bisogni psico-fisici, etologici, e motivazionali del cane.

Ad esempio per il cane è molto importante avere il giusto tempo per annusare in passeggiata, questo è il mezzo che lui usa per conoscere il mondo. Non è solo una questione di percezione, perché coinvolge anche la sua attività mentale, la memoria, la capacità di classificazione, di ragionamento, aumenta le sue capacità riflessive ed il suo bagaglio di conoscenze e con il tempo anche la sua sicurezza ed esperienza. Tutto questo va considerato quando siamo in giro con lui in passeggiata. Il cane inoltre annusando non si sta solo informando, ma sta anche provando piacere e si gratifica con degli odori che per lui sono attraenti, come quelli di molecole chimiche che si trovano sugli escrementi o sulle carcasse in putrefazione. Al contrario gli odori alcolici che per noi sono molto piacevoli per il cane sono molto sgradevoli, di conseguenza detergenti molto profumati o gli stessi profumi per cani basati su essenze di violetta o di lavanda fanno parte di un processo di umanizzazione del cane e non rispettano la sua natura. Non dovremo stupirci, se, dopo il bagno o dopo aver spruzzato il profumo sul cane, questo scapperà di corsa a strusciarsi su un escremento… non sta facendo un dispetto, semplicemente vede il mondo da un’altra prospettiva1.

Educare per essere Insieme

E’ un percorso che sposta il focus innanzitutto sul nostro apprendimento, prima ancora che su quello del cane, un percorso in cui si partecipa entrambi, con le proprie emozioni, difficoltà e desideri.

La relazione gioca un ruolo fondamentale in quanto è il punto di partenza ed il punto di arrivo del nostro percorso. La conoscenza, la fiducia, l’empatia, la complicità aumentano infatti la relazione che ne è anche il fondamento, ed al tempo stesso la relazione è la base per dare al cane la consapevolezza, le competenze, e l’autonomia che arricchiranno ancora di più la nostra relazione.

Essere Insieme significa innanzitutto conoscenza reciproca e rispetto della diversità.

Una buona relazione d’altronde non può che partire da una corretta comunicazione uomo-cane. Il cane comunica molto usando il linguaggio del corpo, attraverso delle posture, dell’uso degli spazi e delle distanze, del movimento, della mimica. L’uomo comunica molto usando il verbale, vocalizzando molto e “raccontando” agli altri i propri pensieri, il cane può essere molto attento alla tonalità, meno al narrativo, visto che per lui “tra un po’ ti do la pappa” equivale a “pappa”. Considerare queste differenze è molto importante, perché avere una corretta comunicazione con il nostro cane è alla base di una buona relazione, evita incomprensioni, ed ovviamente è alla base del nostro percorso educativo. Capire come e cosa comunica il nostro cane è molto importante anche per non commettere errori comunicativi quando incontriamo gli altri cani.

Accettare la diversità significa inoltre capire che non tutto quello che piace a noi debba piacere necessariamente anche al nostro cane. Spesso frequentiamo luoghi affollati e molto rumorosi dando per scontato che il nostro cane sia a suo agio perché lo siamo noi; oppure lo trasportiamo in macchina senza averlo prima fatto socializzare adeguatamente con l’auto, dando per scontato che capisca subito cosa sia; oppure invadiamo il suo spazio intimo accarezzandolo o pulendolo con spazzole ed asciugamani, non considerando che se per i primati è una cosa normale utilizzare gli arti anteriori di cui sono dotati per occuparsi dell’altro, non è detto che lo sia per il cane che invece deve come minimo imparare ad interpretare questa situazione.

Porre attenzione a tutti questi aspetti e molti altri che fanno parte del percorso educativo CZ, vi permetterà di essere veramente LiberInsieme, perché ci si conosce, si è insieme, ci si conosce ancora meglio, si è liberi, si è ancora più insieme… si è LiberInsieme a sei zampe!!!


1 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a “Vivere con il cane” di Roberto Marchesini – Ed. Giunti 2014.

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